venerdì 23 novembre 2012

La scuola che NON può educare


La settimana passata una mia paziente arriva in seduta visibilmente agitata tanto che, entrando, nemmeno riesce a sedersi che inizia a parlare dell'episodio accadutole il giorno prima a scuola, con un tono fra il disperato/angosciato e una rabbia incontrollata.
Questa signora insegna in una scuola superiore, un liceo classico per la precisione, nel frusinate.
In breve, mi racconta che per motivi di ordine e per un miglior svolgimento delle lezioni in una classe (primo liceo, quindi con ragazzi tra i 16 e i 17 anni) viene disposto che gli alunni siano separati dagli attuali compagni di banco e si ridispongano secondo un ordine stabilito dai professori.
Mi racconta che questa decisione è stata maturata in quanto la classe in questione è decisamente "allegra", al limite dell'indisciplinata e, quindi, questa soluzione si speri porti ad una situazione che permetta un miglior svolgimento delle lezioni, nell'interesse soprattutto dei ragazzi, ovviamente.
Il giorno in cui viene attuato il riordino mi dice di assistere a scene "allucinanti", come le definisce lei: ragazze che scoppiano a piangere disperate, gente che si butta a terra perchè non vuole cambiare posto e un caos generalizzato che la lascia interdetta.

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